Il “Museo del Manicomio di San Servolo – La follia reclusa” è stato inaugurato il 20 maggio 2006 e raccoglie i reperti appartenuti all’ospedale psichiatrico, istituzione questa che ha caratterizzato la storia dell’isola di San Servolo dai primi anni del ‘700 fino al 1978. La realizzazione del museo e stata curata per l’aspetto scientifico e storico dai professori Diego Fontanari e Mario Galzigna mentre per la parte espositiva dall’architetto Barbara Accordi.
Lo scopo principale del Museo, già implicito nella sua denominazione (La follia reclusa), è quello di mettere in evidenza – attraverso reperti specifici, didascalie e pannelli esplicativi – la dimensione emarginante e segregante dell’istituzione manicomiale.
Un luogo per poter leggere, conoscere e scoprire il legame che ha unito, anche se nel dolore, la comunità a questa parte del suo territorio.
Il museo raccoglie documenti (riproduzioni di cartelle cliniche, registri, stampe, fotografie) che introducono brevemente alla storia dell’ospedale, strumenti di contenzione (manette, blocca caviglie, manicotti, ecc.), docce per l’idroterapia, manufatti dei pazienti (dipinti, oggetti, ecc.), un pianoforte a testimonianza di un inizio di musicoterapia, varia strumentazione scientifica e clinica (microscopi, strumenti per elettroshock, ecc.). Nel museo sono esposte varie foto che riproducono la vita quotidiana del manicomio e una sezione di fotografie dei pazienti prima e dopo il ricovero a San Servolo.
Nel percorso museale è compresa l’antica farmacia settecentesca con scaffali originali in noce massiccio che espongono una straordinaria collezione di vasi farmaceutici. Si tratta di oltre 200 vasi di varie forme e dimensioni, quasi tutti con coperchio, e caratterizzati dall’effige del leone di San Marco, in giallo, disposto sopra il cartiglio, donati dalla Repubblica di Venezia alla farmacia dell’Ospedale in segno di stima per l’eccellenza del lavoro svolto dai frati speziali e di un’altra trentina di vasetti bianchi.
Oltre al tavolo da lavoro ci sono alcuni mortai in bronzo, in ottone e in pietra, uno dei quali, datato 1815, su piedistallo di legno e un paio di bilance.
Il tutto rappresenta una rara testimonianza di spezieria ospedaliera settecentesca.
Completa l’esposizione museale una ricostruzione della sala anatomica contenente una raccolta di 11 crani e 12 cervelli, tutti patologici, conservati col metodo della plastinazione eseguito presso il Dipartimento di Anatomia e Fisiologia Umana dell’Università di Padova dal prof. Raffaele De Caro.
Il tavolo anatomico originale e la strumentazione presente sono di fine ‘800, così come i vasi che servivano per conservare i cervelli immersi in soluzioni particolari.
Nella seconda metà dell’800 e nei primi decenni dell’ultimo secolo la psichiatria subisce l’impronta e lo stile della medicina generale dando sempre più spazio alla ricerca e allo studio delle cause organiche delle malattie mentali. Questo è anche giustificato dalle contemporanee osservazioni che vedevano comparire alcuni disturbi psichici nel corso di malattie note come la sifilide o per intossicazioni come l’alcolismo o anche per difetti alimentari come la pellagra.
Il patrimonio librario, custodito a San Servolo, è costituito dai fondi librari degli ex Ospedali Psichiatrici di San Servolo e San Clemente: il materiale conservato è principalmente di carattere religioso e morale per le opere più antiche (‘500 – ‘700) e medico scientifico per le opere più recenti (‘800 – ‘900).
La biblioteca è suddivisa per fondi di provenienza: San Servolo, San Clemente e Fatebenefratelli; i fondi comprendono sezioni di monografie e di periodici, per la maggior parte in lingua italiana, francese, tedesca, inglese.
I fondi “San Clemente” e “Fatebenefratelli” sono conservati nella biblioteca al piano terra, vicino all’ingresso dell’isola, nella zona monumentale. La struttura in legno, restaurata negli anni ottanta, si sviluppa lungo i quattro lati con un ballatoio al quale si accede attraverso una scala interna. Il Fondo “San Servolo” è custodito nella struttura bibliotecaria lignea originale a scaffale aperto, situata al primo piano della ex Direzione Medica dell’ospedale.
Di seguito la consistenza dei fondi.
Il Fondo “San Clemente” raccoglie 636 volumi, dal Settecento al 1980 e 171 testate di periodici, dall’Ottocento al 1980, di carattere prevalentemente medico – scientifico.
Il Fondo “Fatebenefratelli” raccoglie 700 opere, quasi tutte del ’700, prevalentemente di carattere morale, religioso e filosofico;
Il Fondo “San Servolo” raccoglie oltre 8.000 volumi tra periodici e monografie di carattere molto vario: religioso, storico, filosofico, scientifico e medico. Vi sono inoltre 11 volumi di grande formato di tavole anatomiche.
Esiste per il fondo “San Servolo” uno schedario cartaceo ed un inventario informatizzato che riporta anche autore, titolo, data e luogo di pubblicazione